Distribuire il grano per evitare grane

Tradotto dal francese


Excavation du Porticus Minucia. Photo : Surintendance spéciale de Rome
Scavo della Porticus Minucia. (Foto: Soprintendenza speciale di Roma).

La notizia ha fatto scalpore. Non solo negli ambienti archeologici, ma anche oltre: la recente scoperta di una porzione della porticus minucia, uno dei luoghi in cui le autorità romane distribuivano gratuitamente il grano. Anche se il luogo e la sua funzione erano già noti, la sua parziale scoperta getta nuova luce su un intero settore della storia sociale, politica ed economica dell’antica Roma, dalla Repubblica alla fine dell’Impero

Secondo le cifre più attendibili, all’epoca augustiana, Roma era una metropoli tentacolare con una popolazione di circa 1 milione di abitanti. Si tratta di altrettante bocche da sfamare. A larga scala, si stimava che la città doveva ricevere ogni anno tra le 200.000 e le 400.000 tonnellate di grano.

Sebbene il grano fosse venduto a prezzi bassi e fissi fin dalla fine del II secolo a.C., il primo a introdurre la distribuzione gratuita di questo prezioso cereale fu Publio Clodio Pulcro, nel 58 a.C.. Politico, feroce oppositore di Cicerone e padre di Clodia Pulchra, prima moglie di Ottaviano, il futuro imperatore Augusto, era di origine patrizia. Tuttavia, passò alla plebe (transitio ad plebem). Fu quindi eletto tribuno di questa categoria sociale. Da quel momento in poi, dedicò buona parte della sua vita ad approvare leggi favorevoli al popolo, tra cui una lex frumentaria (legge sul grano).

Sono venuto, ho visto, ho risparmiato

I beneficiari di queste distribuzioni, che costavano 64 milioni di sesterzi all’anno, erano 320.000, ossia tutti i cittadini romani della Città Eterna, cioè uomini maggiorenni e liberi, molti dei quali contadini soldati che avevano perso la loro terra facendo i legionari. Giulio Cesare dimezzò il numero dei beneficiari – venivano tirati a sorte – e l’imperatore Augusto lo fissò a circa 200.000, ma non senza aver avuto voglia di dare un taglio a tutto.

Infatti, racconta Svetonio:

“Durante una grande aridità a cui era difficile porre rimedio, egli [Augusto] concepì il progetto di abolire per sempre le distribuzioni di grano, perché, facendo affidamento su di esse, si trascurava la coltivazione della terra; ma che abbandonò questo disegno, perché era persuaso che un giorno queste liberalità avrebbero potuto essere ripristinate, come mezzo di seduzione.

Da allora in poi organizzò i suoi affari in modo tale da risparmiare gli interessi degli agricoltori e dei mercanti quanto quelli del popolo”[1]

Champ de blé (MG).
Campo di grano (Foto MG).

La politica di Augusto in materia di grano consisteva soprattutto nell’istituire in modo la Cura annonae (l’amministrazione dei rifornimenti di grano), guidata dal praefectus annonae, uno dei tre più importanti alti funzionari romani insieme al praefectus Urbis (una sorta di sindaco) e al praefectus vigilum (capo della polizia). Il praefectus annonae era responsabile non solo della distribuzione, ma anche dell’organizzazione del trasporto, dai quattro angoli dell’Impero, e della vendita di questa materia prima essenziale.

Panem et circenses

Naturalmente, quasi tutti gli imperatori misero il proprio zampino per conquistare le grazie della popolazione. Tra questi, Traiano, noto per la sua generosità nel distribuire cibo e organizzare spettacoli sontuosi. È durante il suo regno, infatti, che l’autore satirico Giovenale scrisse una frase passata alla storia, secondo la quale i Romani erano interessati solo al pane e ai giochi del circo, il famoso panem et circenses.

Il successore di Traiano, Adriano, aumentò la quantità di grano distribuita per ogni destinatario da 5 a 7 modii[2] per cittadino al mese.

Un secolo e mezzo dopo, quando Roma attraversò una grave crisi, Aureliano sostituì la distribuzione di grano con quella del pane. Aumentò anche le dimensioni delle pagnotte – ma non il loro prezzo – e organizzò i panettieri in congregazioni, proprio come i macellai e i barcaioli del Tevere.

Che cosa aveva in comune tutto questo? È facile da capire: la distribuzione del grano garantiva la pace sociale e assicurava a Roma il ruolo di faro dell’Impero.

1  Svetonio, Augusto, 42, 4 et 5: Magna uero quondam sterilitate ac difficili remedio cum uenalicias et lanistarum familias peregrinosque omnes exceptis medicis et praeceptoribus partimque seruitiorum urbe expulisset, ut tandem annona conualuit, impetum se cepisse scribit frumentationes publicas in perpetuum abolendi, quod earum fiducia cultura agrorum cessaret; neque tamen perseuerasse, quia certum haberet posse per ambitionem quandoque restitui.
Atque ita posthac rem temperauit, ut non minorem aratorum ac negotiantium quam populi rationem deduceret

2 Il modio era un’unità di misura per gli aridi. Un modio corrispondeva a circa 8,75 litri.

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Marzo 2024, riproduzione vietata


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