Tradotto dal francese

Due, poi tre e infine quattro: la forchetta non perde i denti nel corso del tempo, come fanno gli esseri umani. Contrariamente a quanto si pensa, la forchetta non è un’invenzione medievale o rinascimentale. La sua esistenza è attestata nell’Impero romano, tra il I e il IV secolo d.C.. Sebbene sia molto meno comune dei cucchiai, la si può trovare esposta in molti musei. Il latino ha anche parole per forchetta: fuscinula o furcula che, come in italiano, sono diminutivi delle parole per forca (o tridente).
Sebbene il loro uso esatto rimanga un mistero, queste forchette romane a due o tre rebbi erano certamente utilizzate picchettare la carne nei banchetti dell’élite romana, sia per servire oppure in alternativa all’uso più disordinato della mano destra per portare i bocconi alla bocca. In ogni caso, la gente comune vedeva raramente della carne sulla propria tavola, e ancor meno delle forchette…
Una misteriosa scomparsa
Con la fine dell’Impero Romano d’Occidente nel V secolo, la forchetta scompare misteriosamente dalle tavole europee. Questa eclissi si spiega forse con la crescente influenza della Chiesa, che non vedeva di buon occhio questo utensile a tre punte perché troppo vicino al tridente satanico.

Mentre l’Europa occidentale dimentica la forchetta, questa trova rifugio nell’Impero persiano sassanide. Gli artigiani persiani le diedero una forma originale, con un manico che termina a semicerchio e che sostiene due rebbi lunghi e ravvicinati.
Intorno all’anno 1000, la forchetta inizia il suo viaggio di ritorno in Occidente. Attraversa l’Impero bizantino, dove è raffigurata negli affreschi delle chiese della Cappadocia, che mostrano Gesù e gli apostoli che la usano durante i pasti.
Nell’XI secolo fece la sua comparsa nell’Italia meridionale, prima di farsi lentamente strada verso nord in Europa.
La leggenda vuole che sia stata Caterina dei Medici a introdurla alla corte francese nel XVI secolo, ma era già in uso sotto Francesco I.
Vade retro
Per compensare le sue presunte connotazioni diaboliche, la forchetta viene dotata di un quarto rebbio. La superstizione è salva e si può tornare a mangiare senza sporcarsi le mani. La piccola forca diventa un oggetto di prestigio, un simbolo di raffinatezza e civiltà. La sua adozione si diffonde gradualmente, rivoluzionando i costumi a tavola e l’igiene alimentare. Fino a diventare l’oggetto quasi sacro ed esclusivo delle spaghettate.
[1] Forchette di bronzo, Lugdunum, Musée et Théâtres Romains de Lyon.
Per saperne di più sulla forchetta
- L’étonnante histoire de la fourchette, Intervista a Pierre Leclercq, storico dell’alimentazione, Università di Liegi, 18 novembre 2018.
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