Eroine dell’Antichità

Tradotto dal francese


Le società antiche erano decisamente patriarcali e lasciavano poco spazio alle donne al di fuori della sfera domestica. Tuttavia, alcune di esse sono riuscite a rompere questo schema e a distinguersi in vari campi, come le scienze, la filosofia, la poesia, lo sport, la politica o la strategia. Hanno lasciato un’impronta duratura nella storia e la loro fama perdura ancora oggi, anche se le conosciamo spesso solo attraverso racconti scritti e interpretati da uomini.

Artemisia

Artemisia (Ἀρτεμισία), regina guerriera del V secolo a.C., affascinò e terrorizzò i Greci del suo tempo.

Regnò sull’antica città di Alicarnasso in Caria (l’attuale Bodrum turca). Pur essendo di cultura greca, la sua città dipendeva dall’Impero Persiano. La regina partecipò attivamente ai progetti di conquista di Serse I. A capo di una flotta, combatté contro i Greci nella battaglia di Salamina, con un coraggio e una tenacia evidenziati da Erodoto, storico del campo avversario ma originario della stessa città.

Qualche decina di anni dopo, per il poeta Aristofane, la figura di Artemisia rappresentava il peggiore destino possibile per gli uomini: donne emancipate, capaci di costruire navi e attaccare. Una sorta di amazzone dei mari, tanto affascinante quanto inconcepibile e spaventosa per i Greci.

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Boudicca

Boudicca, nata intorno al 30 e morta nel 61 d.C., fu la regina di un popolo celtico dell’attuale Gran Bretagna che si sollevò contro i Romani.

Boudicca è una figura leggendaria di coraggio e ribellione. Per vendicare le umiliazioni e le atrocità inflitte alla sua famiglia e al suo popolo, prese le armi contro i Romani intorno all’anno 60. Dopo alcune vittorie (accompagnate da atrocità in risposta, perché ai tempi non si andava con la delicatezza), i Romani ripresero il sopravvento. La battaglia finale fu inesorabile: circa 80.000 perdite nel campo di Boudicca contro 400 tra i loro nemici.

La condottiera non sopravvisse a lungo a questa disfatta, sebbene la ragione esatta della sua morte rimane incerta. Scrivendo la sua saga Il Trono di Spade, George R. R. Martin si ispirò a Boudicca per il personaggio di Daenerys Targaryen.

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Cleopatra VII

Cleopatra VII (69-30 a.C.) fu l’ultima sovrana della dinastia tolemaica d’Egitto.

Governante colta e poliglotta, Cleopatra era l’unica della sua dinastia a parlare egiziano. Per preservare l’indipendenza del suo regno di fronte a Roma, si alleò successivamente con Giulio Cesare e poi con Marco Antonio, con i quali ebbe rispettivamente uno e tre figli. Dopo la loro sconfitta contro Ottaviano (futuro Augusto) nella battaglia di Azio, scelse il suicidio piuttosto che l’umiliazione. La leggenda narra che fu morsa da una vipera.

Spesso ridotta all’immagine di una seduttrice, Cleopatra era prima di tutto una brillante stratega politica e un’intellettuale. La sua morte segnò la fine dell’Egitto faraonico indipendente, che divenne poi una provincia romana.

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Gorgo

Gorgo (in greco antico Γοργώ), nata intorno al 506 a.C., fu una principessa e regina di Sparta, figlia del re Cléomenes I e moglie del famoso re Leonida I.

Figura emblematica della donna spartana, Gorgo si distinse per la sua intelligenza e il suo spirito vivace sin da giovane età. Erodoto racconta che da bambina avrebbe consigliato a suo padre di non lasciarsi corrompere dall’oro del tiranno Aristagora di Mileto, che cercava il sostegno militare di Sparta. È celebre anche la sua risposta a un’ateniese che le chiedeva perché le spartane fossero le uniche donne capaci di comandare gli uomini: “Perché siamo le uniche a dare alla luce degli uomini”.

Dopo la gloriosa morte del marito alle Termopili nel 480 a.C., si dice che sia stata l’unica in grado di decifrare un messaggio segreto che avvertiva i Greci dell’imminente invasione di Serse. A differenza delle donne di altre città greche, Gorgo godeva, come tutte le spartane, di un’educazione completa e di una notevole libertà nella società.

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Ippatia

Ippatia (Ὑπατία), nata tra il 355 e il 370 e morta nel 415, fu una filosofa neoplatonica, astronoma e matematica greca di Alessandria.

A capo della scuola neoplatonica di Alessandria, Ippatia insegnò filosofia, matematica e astronomia. Rimane, ancora oggi, la figura dell’eccellenza femminile nelle scienze. Anche quella della tolleranza, poiché pur non essendo cristiana, Ippatia aprì la sua scuola a tutti. Purtroppo, divenne anche la figura dell’intelligenza perseguitata dall’oscurantismo, quando dei cristiani entusiasti, in un’epoca in cui la loro religione prendeva il sopravvento sui culti antichi, la fecero assassinare. Il film Agora (2009) del regista Alejandro Amenábar rende omaggio a questa donna eccezionale.
Per saperne di più: articolo di Wikipedia Ippatia

Giulia

Giulia Caesaris (circa 83 a.C. – 54 a.C.) fu la figlia di Giulio Cesare e la sposa di Pompeo.

Non si sa molto dell’unica figlia di Giulio Cesare, se non che servì gli interessi del padre sigillando la sua alleanza con Pompeo il Grande attraverso il matrimonio. Donna rinomata per la sua grande bellezza, si dice che abbia, a un certo punto, allontanato il marito, un conquistatore invecchiato, dalla politica a favore della vita domestica… Ma morì giovane, senza discendenza. L’intesa tra Cesare e Pompeo non le sopravvisse, ma questa è un’altra storia…
Per saperne di più: articolo di Wikipedia Giulia (figlia di Giulio Cesare)

 

Cynisca

Cynisca o Kynisca (in greco antico Κυνίσκα), nata intorno al 440 a.C. e morta nel IV secolo a.C., fu una principessa spartana, figlia del re Archidamo II e sorella del re Agesilao II.

Entrò nella storia come la prima donna a ottenere una vittoria nei Giochi olimpici antichi, sebbene le donne non fossero autorizzate a parteciparvi direttamente. Cynisca trionfò nella prestigiosa prova della corsa con quadrighe, prima nel 396 a.C., poi una seconda volta nel 392 a.C. In quanto proprietaria dei cocchieri, fu dichiarata vincitrice, anche se non guidava lei stessa le quadrighe.

Secondo Plutarco, fu suo fratello Agesilao ad averla incoraggiata in questa impresa. Cynisca fece erigere a Sparta una statua in commemorazione delle sue vittorie, e il suo nome fu inciso su un monumento a Olimpia, un fatto eccezionale per una donna in quell’epoca.

Per saperne di più: articolo di Wikipedia Cynisca

Livia

Livia Drusilla, nata nel 58 a.C. e morta nel 29 d.C., fu la terza moglie dell’imperatore Augusto e la madre dell’imperatore Tiberio.

Le cose non sembravano andare bene per Livia, la cui famiglia era dalla parte dei perdenti nella guerra che seguì l’assassinio di Giulio Cesare! Ma Livia possedeva chiaramente un’intelligenza rara, una volontà incrollabile e un senso della strategia fuori dal comune. Queste qualità la portarono al vertice dell’impero, accanto al primo imperatore, Augusto, di cui fu sostegno e confidente. Livia giocò così un ruolo fondamentale dietro le quinte del potere. Era regolarmente consultata nel consilium principis, un vero e proprio ristretto cerchio di consiglieri intimi, e la sua influenza si rifletteva nella politica e nella propaganda imperiale.
La serie televisiva Domina (Sky, 2021) racconta la vita di questa donna eccezionale.
Per saperne di più: articolo di Wikipedia Livia

Olympias

Olympias (in greco antico Ὀλυμπιάς), nata intorno al 375 a.C. e morta nel 316, fu una principessa dell’Epiro e la madre di Alessandro Magno.

Sia personaggio storico che figura leggendaria, Olympias era considerata una donna intelligente, coraggiosa, collerica e gelosa. Si racconta che non avrebbe concepito Alessandro con il marito Filippo II, re della Macedonia, ma con lo stesso Zeus. Una versione piuttosto conveniente per il futuro grande re conquistatore, il quale non mancava di enfatizzare la sua presunta discendenza divina.

Molto attiva negli affari politici, madre amorevole per alcuni e guidata da un’ambizione smisurata per altri, si diceva che dormisse, secondo alcuni, con dei serpenti… Insomma, un personaggio dai colori forti, la cui immagine è stata plasmata per rafforzare quella di Alessandro attraverso i secoli.

Per saperne di più: articolo di Wikipedia Olympias

Saffo

Saffo (in greco antico Σαπφώ) fu una poetessa greca dell’Antichità che visse tra il VII e il VI secolo a.C., a Mitilene sull’isola di Lesbo.
Durante l’Antichità, Saffo era una vera star, conosciuta urbi et orbi. Purtroppo, la sua opera poetica ci è giunta solo in parte. Solo alcuni frammenti sono sopravvissuti su rari papiri. La sua fama, invece, ha attraversato i secoli: Saffo è conosciuta per aver espresso nei suoi scritti la sua attrazione verso le ragazze, da cui deriva il termine “safismo” per indicare l’omosessualità femminile, mentre il termine “lesbica” deriva da Lesbo, l’isola in cui visse.
Per saperne di più: articolo di Wikipedia Saffo

 

 


Altre donne famose dell’Antichità

Bisognerebbe naturalmente citare anche Ipparchia, Cleopatra Selene II, Settimia Bathzabbai Zenobia e molte altre ancora…

Vedi il sito histoireparlesfemmes.com


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